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Di cosa si occupa un Sustainability Manager?

  • Immagine del redattore: Unipegaso Roma
    Unipegaso Roma
  • 7 ago
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 26 ago

Tempo di lettura: 6 minuti


Un Sustainability Manager ha il compito di integrare la sostenibilità all’interno della strategia aziendale, garantendo che l’organizzazione riduca l’impatto ambientale e migliori la propria performance sociale ed economica. Ma quindi di cosa si occupa un Sustainability Manager?

In concreto, quindi, si occupa di:

  • Raccolta e analisi dei dati ambientali

    Monitora consumi energetici, emissioni di CO₂, utilizzo delle risorse e produzione di rifiuti. Attraverso software dedicati e dashboard personalizzate, trasforma numeri grezzi in indicatori chiave di sostenibilità (KPIs), utili per report interni e per adempimenti verso organismi come la Global Reporting Initiative .

  • Definizione e implementazione di strategie sostenibili

    Sviluppa piani d’azione per ridurre l’impatto ambientale (efficienza energetica, economia circolare, acquisti verdi) e progetta programmi di welfare aziendale orientati alla responsabilità sociale. Collabora con diversi reparti—dall’operations al marketing—per tradurre le politiche in pratiche operative quotidiane.

  • Monitoraggio della normativa e gestione degli stakeholder

    Tiene costantemente aggiornata l’azienda sulle normative nazionali e internazionali (es. Direttive UE sulla rendicontazione non finanziaria) e dialoga con fornitori, clienti, istituzioni e ONG. Cura la comunicazione esterna, producendo report di sostenibilità destinati a investitori e comunità locali .

 





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Analisi dei dati e reportistica ambientale La capacità di raccogliere, validare e interpretare dati ambientali è fondamentale. Il Sustainability Manager utilizza strumenti di life cycle assessment (LCA) e software di monitoraggio per elaborare il carbon footprint aziendale. Il report di sostenibilità, oltre a evidenziare progressi e gap, è spesso certificato secondo standard riconosciuti come ISO 14001 o il Global Reporting Initiative (GRI), rafforzando la trasparenza e la reputazione del brand.

Nel dettaglio, l’analisi comprende:

  1. Inventario delle emissioni: identificazione delle fonti di emissioni dirette e indirette (scope 1, 2 e 3).

  2. Valutazione del ciclo di vita: studio degli impatti ambientali legati a prodotti/servizi lungo tutto il loro ciclo.

  3. Benchmarking settoriale: confronto dei risultati con best practice di settore per definire obiettivi di miglioramento.

 

Definizione e implementazione di strategie sostenibili

Una volta raccolti i dati, il Sustainability Manager elabora strategie mirate. Ad esempio, può proporre:

  • Progetti di efficienza energetica (upgrade a LED, sistemi di gestione dell’energia)

  • Economia circolare (riciclo in-house, partnership con consorzi di recupero)

  • Green procurement (selezione di fornitori certificati e materiali a basso impatto)

Ogni progetto viene corredato da un business case che ne stima costi, benefici ambientali e ritorno economico. L’implementazione richiede il coinvolgimento di team tecnici e operative, oltre a un piano di comunicazione interna per motivare il personale.

 

Monitoraggio delle normative e stakeholder management

Il Sustainability Manager è il punto di riferimento per l’aggiornamento sulle leggi ambientali (es. Sustainability Reporting Directive, regolamento EU) e coordina le attività di audit interno. Mantiene relazioni con:

  • Enti di certificazione per audit ISO e GRI

  • Investitori interessati a ESG (Environmental, Social, Governance)

  • Comunità locali e ONG, per iniziative di responsabilità sociale

Una comunicazione trasparente e periodica rafforza la fiducia e previene rischi di reputazione.

 

sustainability manager


Competenze e strumenti per un Sustainability Manager

Per svolgere con successo il proprio ruolo, un Sustainability Manager deve possedere sia competenze tecniche sia soft skills, supportate da tool e certificazioni adeguate:

  • Conoscenza normativa ambientale: D.Lgs. 152/2006, regolamenti UE, best practice internazionali.

  • Certificazioni riconosciute: ISO 14001 (EMAS), Sustainability Professional Certificate (Sustainability Management Association).

  • Strumenti digitali: Software LCA (SimaPro, GaBi), piattaforme di monitoraggio energia e analisi dei dati (Power BI, Tableau).


Soft skills e gestione del cambiamento

Le abilità trasversali, spesso sottovalutate, sono cruciali:

  • Comunicazione efficace: per far comprendere obiettivi e benefici di progetti sostenibili.

  • Leadership collaborativa: capacità di influenzare e guidare team multidisciplinari.

  • Problem solving e pensiero strategico: per affrontare imprevisti normativi o tecnologici.



Domande frequenti Qual è il percorso formativo ideale per diventare Sustainability Manager?

Solito: laurea in Ingegneria ambientale, Economia o Scienze ambientali, seguita da master specialistici in sostenibilità e certificazioni ISO.


Quanto guadagna mediamente un Sustainability Manager?

In Italia lo stipendio medio varia tra €35.000 e €50.000 annui, in base all’esperienza e al settore.


Quali settori assumono più spesso Sustainability Manager?

Settori industriali, energia, GDO, consulenza e aziende con elevato impatto ambientale.


È necessario conoscere l’inglese?

Sì, perché la maggior parte delle certificazioni e rapporti internazionali (GRI, CDP) sono in lingua inglese.


Quali sfide affronta quotidianamente un Sustainability Manager?

Bilanciare obiettivi ambientali con vincoli di budget, adeguarsi a normative in evoluzione e favorire il cambiamento culturale in azienda.


Esistono associazioni di categoria per i Sustainability Manager?

Sì, ad esempio la Sustainability Management Association (SMA) e la Global Reporting Initiative (GRI).



Conclusione e prospettive future

Il ruolo del Sustainability Manager è destinato a crescere, spinto da normative sempre più stringenti e da una domanda di trasparenza da parte di stakeholder e consumatori. Le aziende che investono in sostenibilità non solo riducono i rischi ambientali, ma migliorano la propria competitività sul mercato.

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