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Di cosa si occupa un posturologo sportivo?

  • Immagine del redattore: Unipegaso Roma
    Unipegaso Roma
  • 27 ago
  • Tempo di lettura: 6 min

Tempo di lettura: 8 minuti


Quando si parla di sport, la mente corre subito a immagini di allenamenti intensi, strategie vincenti e performance di alto livello. Tuttavia, dietro ogni gesto tecnico e dietro ogni risultato raggiunto, c’è un insieme complesso di equilibri biomeccanici, schemi motori e adattamenti corporei che non sempre sono visibili a occhio nudo.

È proprio in questo spazio, a metà tra scienza e pratica, che interviene il posturologo sportivo.


Molti si chiedono: di cosa si occupa un posturologo sportivo? La risposta non si esaurisce nel semplice “aggiustare la postura”. Il suo lavoro va ben oltre: significa analizzare la persona nella sua globalità, osservare come il corpo si muove e reagisce, prevenire infortuni prima che si manifestino, migliorare la resa atletica e contribuire a costruire un percorso di benessere duraturo.

 

Ma quindi di cosa si occupa un posturologo sportivo?

La posturologia è quella branca delle scienze motorie che studia la postura dell’essere umano nelle sue componenti statiche e dinamiche. La postura non è mai una condizione rigida: cambia in base all’ambiente, all’attività svolta e persino allo stato emotivo della persona. Applicata allo sport, la posturologia diventa uno strumento fondamentale per ottimizzare il gesto atletico e prevenire sovraccarichi.

Un posturologo sportivo, quindi, osserva come un atleta corre, come salta, come colpisce una palla o come imposta un movimento complesso. Non si limita a registrare l’eventuale dolore o fastidio, ma cerca di risalire alla causa profonda che lo genera. Ad esempio, un dolore alla schiena potrebbe avere origine in un appoggio plantare scorretto, oppure in una compensazione muscolare sviluppata negli anni.

 




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Il ruolo concreto di un posturologo sportivo

Rispondere alla domanda “cosa fa concretamente un posturologo sportivo?” significa descrivere una professione che si muove tra valutazione, prevenzione e miglioramento delle performance.Il primo passo è sempre un’analisi accurata della postura e del movimento. Questo può avvenire attraverso osservazioni cliniche, test funzionali o strumenti tecnologici come pedane stabilometriche e sistemi digitali di motion analysis. L’obiettivo è comprendere non solo come si presenta il corpo in posizione eretta, ma soprattutto come reagisce e si adatta alle sollecitazioni dinamiche tipiche dello sport.Una volta individuati eventuali squilibri, il posturologo formula strategie di intervento che non si riducono a esercizi standardizzati, ma che tengono conto dell’unicità della persona. Questo può significare un programma di rieducazione motoria, un supporto alla tecnica sportiva in collaborazione con l’allenatore, oppure semplicemente piccoli accorgimenti quotidiani per correggere cattive abitudini posturali.Il valore aggiunto di questa figura è proprio la capacità di fare da ponte tra diversi mondi: da un lato quello scientifico, con solide basi anatomiche e fisiologiche, e dall’altro quello pratico, fatto di esigenze concrete di atleti, squadre e centri sportivi.

 

Perché oggi la posturologia sportiva è così importante

Negli ultimi decenni il concetto di performance sportiva si è evoluto. Un tempo si credeva che bastasse allenare forza, resistenza e velocità per ottenere risultati. Oggi sappiamo che la qualità del movimento, l’efficienza posturale e la prevenzione sono determinanti quanto e forse più della sola preparazione fisica.Un atleta che lavora sulla postura migliora la propria economia del gesto, riduce i tempi di recupero e soprattutto diminuisce il rischio di infortuni. Una postura corretta, infatti, non è soltanto estetica: è sinonimo di equilibrio muscolare, coordinazione neuromotoria e stabilità articolare.Pensiamo a un maratoneta che soffre di dolori cronici alle ginocchia. Molte volte il problema non nasce dal chilometraggio, ma da un appoggio scorretto che, ripetuto migliaia di volte, crea sovraccarico. O a un tennista che accusa dolori alla spalla: una valutazione posturale può svelare compensazioni della colonna o del bacino che interferiscono sul gesto tecnico.

 

Competenze necessarie per diventare posturologo sportivo

Il posturologo sportivo non si improvvisa. La sua formazione è multidisciplinare e abbraccia diversi campi.È indispensabile una solida base di anatomia e fisiologia, accompagnata da conoscenze di biomeccanica, chinesiologia e neuroscienze. A questo si aggiunge la capacità di osservare e interpretare la postura con un approccio scientifico e globale. La parte pratica non è meno importante: occorre saper utilizzare strumenti diagnostici moderni, impostare protocolli di rieducazione, collaborare con altri professionisti dello sport e della salute.Inoltre, la professione richiede un aggiornamento costante. Le ricerche in posturologia sportiva sono in continua evoluzione e chi lavora in questo settore deve restare al passo con le nuove evidenze scientifiche e con le tecnologie emergenti.

 

Come diventare posturologo sportivo

Il percorso per intraprendere questa carriera prevede innanzitutto una laurea in ambito motorio o sanitario. Scienze Motorie, Fisioterapia o titoli affini rappresentano la base di partenza. Successivamente è consigliabile seguire un master o corsi di specializzazione in posturologia, preferibilmente con un focus sullo sport.

Durante la formazione, i tirocini pratici assumono un ruolo centrale, perché consentono di confrontarsi direttamente con atleti e contesti reali. Non meno importante è la capacità di costruire una rete professionale: collaborare con preparatori atletici, ortopedici e fisioterapisti è parte integrante del lavoro quotidiano di un posturologo.

Chi sceglie questa strada deve essere consapevole che non si tratta solo di acquisire competenze tecniche, ma di sviluppare anche un approccio empatico e comunicativo, fondamentale per instaurare un rapporto di fiducia con l’atleta.

 


posturologo sportivo

Posturologo sportivo e atleta: una collaborazione strategica

Ogni atleta, dal professionista all’amatore, può beneficiare del supporto di un posturologo sportivo. Non importa che si tratti di uno sport di resistenza, di squadra o di potenza: la postura influenza sempre e comunque la qualità del gesto tecnico.Immaginiamo un calciatore che deve ripetere centinaia di scatti durante una partita: se il bacino non è allineato, ogni movimento comporta un consumo energetico maggiore e un rischio più alto di lesioni muscolari. Oppure pensiamo a un ciclista che trascorre ore in posizione fissa sulla bici: piccoli squilibri posturali possono trasformarsi in dolori cronici alla schiena o al collo.Il posturologo interviene prima che questi problemi diventino limitanti, aiutando l’atleta a ottimizzare la propria resa fisica e mentale. Non a caso, sempre più squadre e federazioni inseriscono questa figura nel loro staff tecnico.

 

Opportunità professionali e sbocchi lavorativi

Il posturologo sportivo trova applicazione in numerosi contesti. Può lavorare in centri di riabilitazione, collaborare con società sportive professionistiche e dilettantistiche, offrire consulenze in studi privati o inserirsi in accademie e università digitali come docente e formatore.La crescente attenzione verso il benessere e la prevenzione apre prospettive anche nel settore del fitness e delle palestre, dove la figura del posturologo è vista come un valore aggiunto per offrire un servizio completo agli iscritti. Non va dimenticata la possibilità di svolgere attività di ricerca, contribuendo allo sviluppo di nuove metodologie di valutazione e trattamento.

 

Domande frequenti

Che differenza c’è tra un posturologo e un fisioterapista?

Il fisioterapista interviene soprattutto in fase di riabilitazione, dopo un infortunio o un intervento. Il posturologo sportivo, invece, lavora in un’ottica preventiva e di ottimizzazione delle performance, spesso prima che il dolore o la patologia si manifestino.


Quanto dura un percorso di posturologia sportiva?

La durata varia in base alla condizione dell’atleta. In genere si parte con alcune sedute di valutazione e correzione, seguite da monitoraggi periodici per verificare i progressi.


A chi serve davvero un posturologo sportivo?

Non solo agli atleti professionisti. Anche gli sportivi amatoriali e le persone che praticano attività fisica regolare possono trarre benefici in termini di prevenzione, benessere e miglioramento del gesto tecnico.


Serve una laurea per diventare posturologo sportivo?

Sì, è necessario avere una formazione universitaria in Scienze Motorie, Fisioterapia o discipline affini, a cui si aggiungono master e corsi specialistici in posturologia.

 


Conclusioni

Abbiamo esplorato nel dettaglio di cosa si occupa un posturologo sportivo, comprendendo come questa figura non si limiti a osservare la postura, ma svolga un ruolo cruciale nel miglioramento della performance, nella prevenzione degli infortuni e nel benessere complessivo dell’atleta.Il suo lavoro si fonda su competenze scientifiche, capacità di osservazione e approccio interdisciplinare.

È una professione in forte crescita, spinta dall’aumento della consapevolezza sull’importanza della prevenzione e dall’evoluzione delle metodologie di allenamento.


Per chi desidera intraprendere questo percorso, la formazione rappresenta il primo passo: università, master e corsi specialistici offrono oggi opportunità concrete di entrare in un settore dinamico e stimolante. Investire in un futuro da posturologo sportivo significa entrare in un mondo dove scienza, movimento e benessere si incontrano, con prospettive professionali ampie e in continua evoluzione.

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