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Di cosa si occupa un Business Development Manager?

  • Immagine del redattore: Unipegaso Roma
    Unipegaso Roma
  • 28 ago
  • Tempo di lettura: 5 min

Tempo di lettura: 9 minuti Se ti stai chiedendo di cosa si occupa un Business Development Manager, probabilmente sei attratto dal mondo del business e della strategia, e stai cercando di capire quale sia la figura più adatta per collegare teoria, innovazione e crescita reale delle aziende. Questa professione è infatti una delle più discusse degli ultimi anni, non solo perché appare sempre più spesso tra le posizioni richieste dalle imprese, ma anche perché rappresenta un punto di incontro tra competenze diverse: dal marketing alla vendita, dalla gestione di relazioni internazionali fino alla capacità di analisi dei dati.


Il Business Development Manager (spesso abbreviato in BDM) è molto più di un “venditore” o di un consulente. È un professionista che si muove tra mercati e scenari complessi, sempre con lo sguardo rivolto alle opportunità future e con l’obiettivo di trasformare intuizioni in risultati concreti.

 

Ma quindi di cosa si occupa un Business Development Manager?

Per comprendere meglio questa figura bisogna partire dal suo scopo principale: individuare nuove opportunità di crescita per un’azienda.

Questo non significa soltanto cercare nuovi clienti, ma piuttosto studiare mercati emergenti, valutare partnership, proporre strategie di ingresso in aree geografiche ancora inesplorate o persino creare nuovi modelli di business.

Immagina un’impresa che produce soluzioni tecnologiche per il settore sanitario.


Il compito di un Business Development Manager non è solo vendere queste soluzioni a nuovi ospedali o cliniche, ma anche capire quali siano le tendenze globali del settore healthcare, quali partner tecnologici possano rafforzare l’offerta, quali mercati esteri siano pronti ad adottare queste innovazioni. In questo senso, il BDM diventa l’architetto della crescita, la persona che disegna scenari possibili e costruisce i ponti per renderli reali.

Il suo lavoro si articola in una costante alternanza tra analisi e azione. Da un lato, deve raccogliere informazioni, leggere dati, interpretare report di settore. Dall’altro, deve essere pronto a mettersi in gioco nelle trattative, presentare progetti a potenziali partner e convincere investitori o stakeholder del valore delle sue proposte.

 




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Perché le aziende hanno sempre più bisogno di Business Development Manager?

Viviamo in un contesto economico globalizzato e digitale, dove i cambiamenti avvengono con una rapidità mai vista prima. Una tecnologia che oggi sembra di nicchia può diventare indispensabile domani; un mercato che appare saturo può aprire improvvisamente nuove prospettive grazie a una normativa favorevole o a un cambiamento culturale.

In questo scenario, il Business Development Manager rappresenta un punto di riferimento fondamentale. È colui che sa anticipare i trend, intercettare segnali deboli e tradurli in strategie concrete. Non a caso, le imprese che vogliono crescere all’estero o che puntano sull’innovazione digitale considerano il BDM una figura chiave per non rimanere indietro rispetto alla concorrenza.

Un aspetto importante è la capacità di fare rete. L’espansione di un business non avviene mai in solitudine: servono alleanze, accordi, collaborazioni. Il Business Development Manager, con la sua rete di contatti e la sua attitudine al networking, diventa un mediatore tra interessi diversi, capace di creare sinergie vantaggiose per tutti gli attori coinvolti.

 

Le competenze di un Business Development Manager

Le competenze richieste a un Business Development Manager sono ampie e trasversali. Non si tratta soltanto di conoscere i fondamenti del marketing o le tecniche di vendita, ma di saper integrare conoscenze economiche, digitali e relazionali in un unico profilo.

Dal punto di vista tecnico, il BDM deve saper leggere i mercati, interpretare dati, comprendere i modelli finanziari e utilizzare strumenti digitali che facilitino l’analisi e la gestione dei progetti. La padronanza di software di CRM, piattaforme di data analysis e strumenti di project management è ormai imprescindibile.

Accanto alle competenze tecniche, ci sono le cosiddette soft skills, che fanno davvero la differenza. Un buon Business Development Manager deve saper negoziare, comunicare con chiarezza e adattare il proprio linguaggio a contesti diversi, dal consiglio di amministrazione al cliente internazionale. Deve essere empatico, perché gran parte del suo lavoro si basa sulla capacità di costruire e mantenere relazioni di fiducia. E deve avere una forte resilienza: non tutte le strategie portano a risultati immediati, e spesso ci vogliono mesi o anni per vedere concretizzarsi una partnership o un nuovo mercato.

 

Percorsi formativi e come diventare Business Development Manager

Molti studenti e giovani professionisti si chiedono: qual è la strada più giusta per diventare Business Development Manager? Non esiste una risposta unica, perché questa carriera nasce spesso da percorsi diversi. Tuttavia, la formazione accademica in economia, marketing o management rappresenta una base solida per sviluppare le competenze necessarie.

Negli ultimi anni, con la crescita del digitale, anche le università online e i master specialistici hanno iniziato a proporre percorsi mirati, che combinano teoria e pratica. La possibilità di studiare casi reali, di applicare strumenti digitali e di confrontarsi con docenti provenienti dal mondo delle imprese rende questi programmi particolarmente adatti a chi ambisce a ruoli di responsabilità nel business development.

Al di là della formazione, è fondamentale accumulare esperienza sul campo. Spesso si inizia in ruoli junior legati alle vendite o al marketing, per poi crescere gradualmente verso la gestione di progetti e partnership. Ogni trattativa, ogni incontro con un cliente o con un partner internazionale diventa un tassello in più nella costruzione di un profilo solido.

 

Business Development Manager e Sales Manager: due ruoli diversi

Un dubbio frequente riguarda la distinzione tra Business Development Manager e Sales Manager. In effetti, a prima vista sembrano simili, poiché entrambi lavorano nell’area commerciale. Tuttavia, il loro approccio è molto diverso.

Il Sales Manager si concentra prevalentemente sull’obiettivo immediato delle vendite: coordinare il team, raggiungere target trimestrali o annuali, ottimizzare i processi di chiusura. Il Business Development Manager, invece, ha una prospettiva più strategica e a lungo termine: non guarda solo alle vendite immediate, ma costruisce i presupposti affinché l’azienda possa crescere in futuro, esplorando mercati nuovi e proponendo soluzioni innovative.

In altre parole, il Sales Manager corre i 100 metri, mentre il Business Development Manager corre la maratona. Entrambi fondamentali, ma con ritmi e obiettivi diversi.

 

Opportunità di carriera e prospettive di crescita

Diventare Business Development Manager apre la strada a molte possibilità. Con l’esperienza, è possibile accedere a ruoli direttivi come Direttore Commerciale, Chief Growth Officer o Responsabile delle Strategie di Mercato. In alcuni casi, i BDM diventano veri e propri imprenditori, sfruttando le competenze acquisite per avviare start-up o società di consulenza.

Dal punto di vista economico, la retribuzione di un Business Development Manager varia a seconda del settore e della dimensione aziendale. In Italia, un profilo junior può partire da circa 35-40 mila euro lordi annui, mentre con l’esperienza si possono superare facilmente i 70 mila euro. All’estero, soprattutto nei mercati anglosassoni o in contesti multinazionali, le cifre diventano ancora più interessanti.

 


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Domande frequenti


Qual è la differenza tra Business Developer e Business Development Manager?

Il Business Developer spesso indica una figura più junior, focalizzata sull’acquisizione di nuovi clienti. Il Business Development Manager, invece, ha un ruolo manageriale e strategico, con responsabilità più ampie.


Serve una laurea per diventare Business Development Manager?

Non è obbligatoria, ma una laurea in economia o marketing, unita a master o corsi specialistici, aumenta notevolmente le possibilità di successo.


In quali settori lavora un BDM?

La sua figura è trasversale e richiesta praticamente ovunque: dal digitale all’industria, dalla finanza al settore sanitario, fino alle start-up innovative.


È un lavoro adatto ai giovani?

Assolutamente sì, soprattutto a chi ha curiosità, spirito internazionale e attitudine a costruire relazioni durature.

 


Conclusioni

Capire di cosa si occupa un Business Development Manager significa comprendere un ruolo che unisce visione strategica, competenze tecniche e capacità relazionali. È una professione che non si limita a “fare business”, ma che costruisce il futuro delle aziende, aprendo strade nuove e creando opportunità che prima non esistevano.


Per chi sogna una carriera dinamica, internazionale e con ampi margini di crescita, il percorso verso il business development può rappresentare una scelta vincente. E oggi, grazie a programmi universitari digitali e master mirati, diventare Business Development Manager non è più un obiettivo lontano, ma una possibilità concreta da costruire passo dopo passo.

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